La rivincita

La rivincita

Il romanzo La rivincita ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali tra cui il Premio Balkanika 2015 e la menzione speciale della giuria al Premio Méditerranée Étranger 2018.

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Presentazione del libro

Protagonista di questo La rivincita pubblicato da Rubettino Editore nel 2019, vincitore del Premio Balcanika 2015 in Albania e menzionato dalla giuria al Premio Méditerranée Èntrager 2018, è Aleks Krasta, condannato e incarcerato dal regime senza saperne le reali motivazioni.

Con lui c’è un amico, narratore per una buona parte del romanzo, che raccoglie tutte le informazioni sulla sua vita, con l’intento di scrivere una biografia. Il protagonista desidera raccontare quanto gli sta capitando, la negazione della libertà che gli viene quotidianamente inflitta, affinché possa lasciare una testimonianza ai posteri di tanta crudeltà subita.

L’uomo sente la propria dignità calpestata, sente venir meno il principio del rispetto della persona umana e tutto diventa evanescente, anche il suo bene più prezioso, anche la donna amata. Allora, diventa tangibile solo la propria interiorità e quello che succede in quel vortice costruito dalle emozioni. Prova un’infinità di sensazioni Aleks e desidera ardentemente rivendicare e vendicare quanto gli viene tolto. Lo farà? O sarà rispettoso dei diritti e dei principi umani e rinuncerà? In questa seconda pubblicazione italiana, Shehu affronta lo scottante tema della situazione politica albanese, sviluppando, anche, altre argomentazioni importanti, come quelle religiose. Il clero e in particolare i francescani subiscono violentemente la proibizione del culto e Dio diventa il sostituto giusto e unico, che dona loro la forza per continuare a credere che le cose cambieranno. Un libro corposo questo La rivincita, in cui si ritrova una penna magistrale, a tratti kafkiana, che dona al romanzo la giusta scorrevolezza, mantenendo un inequivocabile spessore.

Un racconto che dona voce a più personaggi e animato da più voci narranti. Secondo il parere espresso dallo studioso Matteo Mandalà, leggendo il libro in lingua originale, si nota come Shehu sia stato capace di rompere gli schemi predefiniti della sintassi, dando alla scrittura albanese un aspetto nuovo e rivoluzionario. Per la stesura del romanzo, Shehu si ispira a due libri: Il sangue di Abele. Vivi per testimoniare, il diario di Padre Zef Pilumi, che descrive la vita nelle prigioni comuniste della dittatura e Nocturno de Chile di Roberto Bolano.

Quest’ultimo vede protagonista Sebastian Urritia Lacroix, prete cileno e membro dell’Opus Dei , che racconta, durante una notte insonne e tragica, ben cinquant’anni della sua esistenza e della vita del suo Paese. Una narrazione drammatica, durante la quale ogni maschera viene calata. È qui che entra in gioco la novità stilistica proposta da Shehu: riportare i fatti di questi libri e le emozioni vissute dai personaggi in maniera diversa, vivida e innovativa.

Ne La rivincita, lo scrittore albanese racconta un mondo che egli stesso ha vissuto, fatto di carcere e privazioni, ma anche di buona letteratura e libertà. Non ha intenzionalmente inserito i riferimenti personali, ma la scrittura, divenuta evocativa e matura, inevitabilmente riporta i suoi ricordi. Giustizia è la parola d’ordine del romanzo.

Giustizia è il filo conduttore del racconto e il concetto a cui riconducono le parole delle voci narranti. Una lettura che di semplicistico non ha nulla, godibile al tempo stesso, che offre un disegno del carcere secondo il vissuto e le rimembranze e che consegna la figura di uno scrittore capace, dall’inconfondibile bella penna.

Dettagli

Autore:
Genere: Narrativa
Editore: Rubbettino Editore
Titolo in albanese: Loja, shembja e qiellit
Traduzione di:
Anno di pubblicazione: 2019
ASIN: 8849858434
ISBN: 9788849858433
Prezzo €: 16,00
Prezzo eBook €: 8,99
Recensioni
Anna Lattanzi
Un libro complesso, di natura autobiografica (pur non essendo la primaria intenzione dell’autore), questo La rivincita di Bashkim Shehu, la cui lettura non si presenta semplice. La penna è ferma, lineare, fredda, cruda a tratti kafkiana, donando alla narrazione la giusta scorrevolezza, senza penalizzare lo spessore del racconto: ogni parola è ben scandita e risuona come un tocco di campana forte e chiaro.
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