Zija Çela

Zija Çela è nato il 25 marzo 1946 nella città di Scutari. Era il settimo figlio in una famiglia dove il padre era un lavoratore e la madre casalinga. Nonostante abbia passato un’infanzia e un’adolescenza difficile (suo padre morì quando aveva solo cinque anni), è riuscito a laurearsi all’Università di Tirana in letteratura. In quel periodo fu nominato insegnante nei villaggi montani di Kukës. In questa piccola città del nord lavorò per molti anni e, quando divenne noto per i suoi libri, fu trasferito nella capitale.

A Tirana lavorò come redattore nella rivista letteraria “Novembre”, mentre dal 1984 al 1990 fu il caporedattore della rivista letteraria “Luce”. Negli anni ’90 questo giornale svolse un ruolo importante nella corrente intellettuale per la rovesciamento del sistema totalitario. Con l’instaurazione del pluralismo, Zija Çela divenne direttore della casa editrice “Lettere”, dove iniziò la sua attività con il romanzo “Il Cacciatore di Kadare”, un’opera che era stata vietata dal regime precedente. Nel 2000 lo troviamo come caporedattore della rivista settimanale “Albania Piccola”, supplemento letterario del quotidiano “Albania”. Allo stesso tempo, dal 2000, noto anche come saggista e pubblicista, Çela vive la vita dello scrittore come professionista libero.

Come autore divenne presto noto per i libri di racconti, che furono seguiti dai suoi romanzi, spiccando particolarmente con il triptico di romanzi “Il Sangue della Danzatrice”, “Metà dello Jokonda” e “Il Banchetto degli Spiriti”. In precedenza aveva pubblicato i romanzi “Un’estate senza addio” e “La montagna invisibile”, che per la forte realtà e la modernità della forma, è stato considerato una ribellione dell’autore alla metodologia del realismo socialista. L’autore ha vinto numerosi premi letterari.