Jozef Radi

Jozef Radi è nato nella città di Elbasan nel 1957. Da piccolo seguì il destino dei genitori perseguitati, nei vari gulag albanesi: a Kuç, Radostina, Gradishta, Çerma e Savra.

Terminò la scuola elementare e le superiori con ottimi risultati, ma il regime non gli permise di proseguire con gli studi universitari. Durante gli anni tra il 1984 e il 1990, accanto al lavoro agricolo, studiò intensamente le lingue straniere; tradusse, scrisse e curò le opere del padre, Lazër Radi (1916-1998).

Seguì gli sviluppi che portarono alla nascita della democrazia albanese. Nel 1993 fondò la rivista Arbëria. Nel 1994, si laureò in giurisprudenza. Negli anni 1993-1997 collaborò con la Presidenza della Repubblica. Nel 1997 emigrò in Italia.

Attualmente vive tra Ancona, New York e Tirana e collabora regolarmente con la stampa albanese. Ha pubblicato opere poetiche in albanese e italiano: (in Katundi Ynë, 1991), Muret e Muzgut (1993; I muri del crepuscolo, insieme a Lazër Radi), Kujtesa e Mjegullës (2000; La memoria della nebbia), Fletorja e Vjeshtës (2011; Il quaderno d’autunno), Poesie scelte (cura e traduzione di Gëzim Hajdari, Nardó, Besa, 2017, con testo originale a fronte). Ha tradotto poesie di Ungaretti, Montale, Raboni, Senesi, Fatuiva, Pessoa, De Moraes, Hikmet, Prevert, Wilde e Baudelaire. È da segnalare la sua versione italiana del poema di Jevrem Brković con il titolo Stalin, Mozart e Maria Judina. Nel 2007 è co-autore dell’album fotografico Ancona nascosta.

Jozef Radi appartiene alla categoria degli autori di origine albanese che scrivono in italiano, noti come scrittori albanesi italofoni. Clicca sul link per consultare l'elenco degli scrittori italofoni. Qui i suoi libri censiti da Albania Letteraria.

Bibliografia

Jozef Radi ha pubblicato un libro in italiano.

AA.VV.

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